Juventus U23

Zauli: «Ci teniamo stretto l’episodio. Aké apprezzato sin da subito»

Pubblicato

su

Lamberto Zauli, tecnico della Juventus Under 23, ha analizzato la vittoria in extremis contro il Novara: le sue dichiarazioni

(Marco Baridon, inviato allo Stadio Moccagatta di Alessandria) Lamberto Zauli, tecnico della Juventus Under 23, ha analizzato la vittoria contro il Novara. Ecco le sue dichiarazioni a fine gara.

VITTORIA – «Emozione bella, vittoria importantissima. Partita molto combattuta contro una squadra che era partita per vincere il campionato, hanno qualità e lo hanno dimostrato. Partita condizionata anche dall’espulsione, abbiamo rischiato anche qualche cosa ma abbiamo voluto la vittoria a tutti i costi, è stato bravissimo Alcibiade a restare lucido fino al 90′ e poi Akè con la stoccata finale anche se avevamo avuto delle occasioni anche prima».

AKE‘ – «Un ragazzo straniero che è arrivato un mese fa e non è facile per questi ragazzi cambiare abitudini. E’ un ragazzo sveglio, umile, che ha forza, l’ho apprezzato sin da subito. Può fare l’esterno ma anche la seconda punta. Sfrutta le sue qualità che sono quelle dell’attacco alla profondità, della velocità, ha un buon dominio della palla. E’ un ragazzo che si allena spesso con la prima squadra e ci sono opinioni favoreli; deve migliorare e ha la testa giusta per farla. Piace a Pirlo? Beh sì, si sta allenando su, è un ragazzo della Juventus, un investimento e ha dimostrato subito il suo valore, ha prospettiva».

DOPO LE SCONFITTE «Ci succede di perdere con squadre forti, non è semplice trovare continuità di allenamento, sta nelle nostre caratteristiche di essere una seconda squadra e questo va benissimo. Il mio compito è anche quello di far crescere i ragazzi sotto il profilo mentale, il fatto di non accettare una sconfitta e reagire, a prescindere dal gol all’ultimo secondo, sicuramente l’approccio è stato importante sin da subito».

ATTACCO E POSSIBILE CAMBIO MODULO – «Io ho avuto sempre l’idea che i migliori devono giocare. Poi c’è un equilibrio di squadra. Abbiamo tanto impegni e ci sarà bisogno di tutti. Cerchiamo di far rendere tutti al loro massimo e poi sicuramente si alzerà il livello competitivo all’interno dello spogliatoio. Questo fa solo bene».

IMPORTANZA DEGLI OVER – «Oggi ma non solo oggi. Loro sono pochi e lo sanno, hanno una grande responsabilità che non è quella di vincere le partite ma far capire ai ragazzi come si fa una carriera lunga da calciatore. Non abbiamo assolutamente sbagliato le persone, nella quotidianità danno una mano a tutti. Troiano non era ancora disponibile, abbiamo deciso per le sue qualità non solo tecniche ma umane, è stimato da tutti e una parola sua ha un peso specifico importante. Alcibiade oggi ha fatto una partita strepitosa, a prescincere dall’ultimo episodio, ma secondo me ha fatto una gara con il piglio giusto».

RANOCCHIA «Era già ammonito, ha sbagliato qualche pallone di troppo, è un ragazzo del 2001 che fino ad ora ha fatto un campionato ottimo. Poi avevamo anche Leone che secondo me ha qualità tecniche importanti e ha fatto qualche imbucata decisiva, solo per questo motivo».

DI PARDO «Sicuramente quando fanno queste esperienze e giocare ed allenarsi con questi campioni fa crescere. Sono esperienze incredibili che devono sfruttare al 100%, hanno opportunità incredibili per prendere qualsiasi gesto. A lui servono per creare autostima, oggi è arrivato e ieri ha giocato qualche minuto in prima squadra ma è venuto con l’umiltà giusta. Per me è una crescita fondamentale che questi ragazzi fanno in mille difficoltà».

MARQUES «Ha un ottimo controllo della palla, facciamo tanti allenamenti sul video e sul campo. Deve migliorare negli smarcamenti, deve sfruttare la fase realizzativa. Secondo me sta lavorando tanto, oggi ci ha provato a sfruttare gli smarcamenti e potrà ancora migliorare. Siamo in tanti, il mio programma è quello di fare risultati e cercare di far crescere tutti, questo è lo spirito dell’Under 23, la competitività fa bene e cerco di accontentare tutti».

GROSSETO«Non ho mai giocato contro e mi fa piacere, non vede l’ora che capiti, sono cresciuto nel campetto a 20 metri dallo stadio».

Exit mobile version