Primavera
Zauli: «Obiettivo playoff, col Torino voglio un altro passo in avanti»
Zauli: «Obiettivo playoff, col Torino voglio un altro passo in avanti». Le parole del tecnico della Juve Primavera verso il derby
Lamberto Zauli, tecnico della Juventus Primavera, è stato intervistato da Tuttosport nella settimana del derby col Torino.
YOUTH LEAGUE – «Siamo molto contenti, io e i ragazzi. E’ una competizione molto molto importante, anche solo per il fatto di viaggiare assieme alla prima squadra. Raggiuggere gli ottavi, conquistando il primo posto nel girone con un turno d’anticipo, è un grande orgoglio, ma ora il bello è andare avanti. Resteranno 16 squadre in Europa e quindi siamo tra le migliori, ma l’appetito vien mangiando. Però ne riparleremo a marzo. Ora pensiamo al campionato, vogliamo arrivare alla fase finale».
PARTITA COL TORINO – «Molto difficile tecnicamente e che avrà più attenzione attorno. Stiamo crescendo e mi aspetto un’altro passo avanti nell’atteggiamento e nella preparazione della partita: serve il giusto equilibrio per giocare quei 90 minuti esaltando tutti i nostri pregi».
VITTORIA CON L’ATLETICO – «A Madrid è stata una delle nostre migliori partite. Venivamo da un mese e mezzo di ritiro in cui avevamo potuto lavorare con continuità e al completo. Poi questo si è un po’ perso tra gli impegni con le Nazionali e le partite ogni tre giorni: che sono preziose per i ragazzi perché devono prepararsi in tempi brevi ad affrontare squadre diverse, trovando sempre la giusta concentrazione, e questo li fa crescere. Però impediscono di lavorare al completo. Il calendario non ci ha aiutato, con due trasferte contro squadre forti come Atalanta e Inter, e non siamo riusciti a dare ai risultati la continuità che sarebbe servita per autostima e convinzione. Così siamo incappati nelle cinque sconfitte consecutive».
SERIE POSITIVA – «Ci siamo ripresi, ho visto una squadra non bella come a Madrid o alla prima con l’Empoli, ma che ha provato a ritrovare autostima con i risultati: sono arrivati e già nelle trasferte con Samp e Genoa ho rivisto a tratti la squadra di Madrid. Abbiamo riprovato a giocare a calcio con qualità e a essere aggressivi come piace a me. Ora dobbiamo continuare. Le sconfitte sono servite: i ragazzi sono molto più concentrati sull’obiettivo, sul lavoro. E questo è lo scopo: insegnare loro a diventare calciatori, non solo nelle 2 ore sul campo, ma nelle al- tre 22. Spesso sono quelle che fanno la selezione».