Hanno Detto
Zeytulaev: «Gasperini stratega. Alla Juve lo vedrei, a patto che…» – ESCLUSIVA
Ilyas Zeytulaev, ex giocatore della Juventus, parla in esclusiva a JuventusNews24 del suo mentore Gian Piero Gasperini
«Vengo ricordato per essere un ex Juventus, anche se per la Juve ho giocato praticamente solo nel settore giovanile. Questo ti fa capire la grandezza di questo club. Una società che ti prepara per il futuro, a prescindere che esso sia in bianconero o da altre parti. Mi hanno dato una base forte, grazie anche al lavoro di mister Gasperini». Ilyas Zeytulaev è il primo giocatore uzbeko nella storia della Juventus, due soli gettoni con la Prima Squadra in Coppa Italia, un Torneo di Viareggio vinto con la Primavera bianconera sotto la guida di Gian Piero Gasperini. Cinque anni di Gasp, seguito poi nelle esperienze al Crotone e al Genoa, bastano e avanzano per potersi definire esperti in materia. Zeytulaev ha parlato dell’attuale tecnico dell’Atalanta, prossimo avversario della Juve di Pirlo, e di molto altro in esclusiva su JuventusNews24.com.
Ci racconti che allenatore è Gasperini e che tipo di rapporto instaura con i calciatori?
«Io l’ho avuto nella parte iniziale della sua carriera, sia nel settore giovanile sia nelle Prime Squadre. Sicuramente già allora era un allenatore che aveva anticipato i tempi. Tecnicamente e tatticamente è un grande stratega. Ha questa capacità di spiegare in modo semplice le cose. I suoi giocatori seguono princìpi fluidi che esaltano la fantasia in campo, nel rispetto di un movimento perfettamente coordinato a livello di squadra. Dal lato umano è una persona che va dritta per la sua strada senza badare molto ai sentimenti. Aveva questo obiettivo di arrivare ad alti livelli e ce l’ha fatta. Ovunque è andato si è scontrato molto con giocatori e giornalisti. È fatto così: o gli vuoi bene, o il rapporto finisce. Per me lui è stato un mentore, porto dietro tante cose di lui, molte delle quali positive».
Come lo vedresti sulla panchina della Juventus? Magari alla guida di un gruppo sempre più giovane
«Per me ci potrebbe stare. Bisognerebbe dargli tempo, certo. Lui è un top ma ha bisogno della fiducia, i frutti arriverebbero man mano. Devi essere disposto a raccogliere senza fretta, perché molti ai primi passaggi a vuoto direbbero: “Ecco, non è adatto per allenare la Juve”. Ma lo è, ed è in grado di trasmettere certe cose».
Di fiducia ne servirà anche a Pirlo. Per ora la Juve non gliel’ha fatta mancare… Ma come ti spieghi le difficoltà sin qui incontrate
«Nei piani della dirigenza della Juve Pirlo avrebbe dovuto fare lo stesso percorso di Zidane. Ma Zidane ha lavorato prima con Ancelotti e poi ha fatto esperienza con la Seconda Squadra del Real Madrid. La pratica è mancata a Pirlo. Allenare è diverso da giocare, cambiano le dinamiche e non basta il supporto di uno staff tecnico. Lo stesso Gasperini prima di arrivare così in alto ha seguito un percorso partito da lontano».
Durante la tua esperienza a Verona sei stato allenato da Maurizio Sarri. La Juventus ha sbagliato a separarsene dopo una sola stagione?
«Io sono per la continuità a prescindere, soprattutto per profili come quello di Maurizio. Lui è arrivato alla Juve per meritocrazia, è un grande lavoratore oltre che un’enciclopedia del calcio. Credo abbia pagato dinamiche interne con alcuni calciatori. A Pirlo gli errori vengono perdonati più facilmente perché è stato un grande campione».
Shomurodov, tuo connazionale, è stato accostato alla Juve nell’ultima sessione di mercato. Cosa pensi di lui?
«È un giocatore molto duttile e con un bel potenziale. Ovviamente ha bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano. La sua fortuna è che anche in Italia il calcio sta diventando più fluido e meno tattico, questo potrebbe aiutarlo. Se continua ad essere titolare del Genoa un giorno potrebbe diventare un giocatore da top 7 della Serie A. Fermo restando che giocare nella Juve è davvero una cosa molto tosta».
Si ringrazia Ilyas Zeytulaev per la disponibilità mostrata in occasione di questa intervista